Il terzo viaggio di Rodman in RPDC

Nba, Dennis Rodman torna in Corea del Nord per una partita di basket

PYONGYANG, 20 dicembre 2013

The Worm di nuovo nel paese asiatico: vuole regalare al leader Kim Jong Un per il suo compleanno il prossimo 8 gennaio una partita speciale con 12 ex stelle Nba

L’ex stella Nba Dennis Rodman è arrivato in Corea del Nord per incontrare il leader Kim Jong Un e definire gli ultimi dettagli sul progetto di portare 12 ex giocatori Nba a Pyongyang per una partita speciale l’8 gennaio, il giorno del compleanno del leader. Rodman ha dichiarato che la partita si farà, nonostante la recente esecuzione dello zio di Kim durante una drammatica operazione di purga politica. La visita di Rodman arriva a poco meno di una settimana dall’annuncio della Corea del Nord dell’esecuzione di Jang Song Thaek, una caduta senza precedenti per una delle figure più potenti del paese. L’esecuzione di Jang ha dato adito a dubbi da parte degli esperti stranieri sulla tenuta futura del regime di Kim. Tuttavia, le autorità di Pyongyang dichiarano che la rimozione di Jang non ha causato alcuna instabilità. La visita di Rodman, se non dovesse succedere niente di rilevante, potrebbe essere un segno del fatto che Kim ha ancora il pieno controllo della situazione.

l’amico di kim — Rodman ha dichiarato alla Associated Press di non essere minimamente preoccupato dagli ultimi fatti di politica nel paese. “Non posso controllare cosa fa questo governo, non posso cambiare il loro modo di dire o fare le cose. Sono venuto in qualità di personaggio del mondo dello sport e spero di aprire le porte a molta gente in questo paese”. Rodman e Kim hanno stretto un’improbabile amicizia da febbraio, quando l’Hall of Famer ha visitato per la prima volta la Corea del Nord insieme agli Harlem Globetrotters per una serie tv. Il giocatore è lo statunitense più in vista ad aver incontrato Kim da quando questi ha ereditato il potere dal padre, Kim Jong Il, nel 2011.”Sono venuto a trovare il mio amico, ma la gente pensa male di me quando lo dico – dice Rodman -. Sono molto orgoglioso nel dire che lui è mio amico, anche perché, in realtà, non ha fatto niente per ostacolare o dire cose negative sul mio paese”. Rodman non ha ancora annunciato i roster per la partita. Si ritiene che durante la sua visita a Pyongyang allenerà i giocatori nordcoreani e si incontrerà con Kim, anche se non ha fornito alcun dettaglio sui suoi piani. Il giocatore, tuttavia, ha dichiarato che nel caso in cui le 12 ex stelle dell’Nba, diranno “cose molto molto belle su questo paese” al loro ritorno in patria, allora potrà dirsi soddisfatto del suo lavoro.

scomodo — Famoso tanto come giocatore di basket quanto per i suoi piercing, i tatuaggi e il brutto comportamento, Rodman ha sempre evitato di toccare il tasto della politica nelle sue relazioni con la Corea del Nord. L’ex giocatore si è sempre concentrato sul basket come mezzo per promuovere la comprensione e la comunicazione e ha sempre meticolosamente evitato di parlare dei diritti umani in Corea del Nord o della detenzione, ormai da tempo, del connazionale Kenneth Bae, accusato di commettere crimini contro la nazione. “La Corea del Nord mi ha dato la possibilità di portare questi giocatori e le loro famiglie qua e qui di le persone, questi giocatori, possono vedere che, in realtà, le cose qua non sono cos’ male come raccontano i media”, dice. A Washington, il Dipartimento di Stato ha preso le distanze da Rodman e ha reiterato le preoccupazioni degli Stati Uniti suoi diritti umani e sul programma nucleare della Corea del Nord. “La nostra attenzione non è su un ex giocatore Nba di qualche anno fa che decide di fare un viaggio in Corea del Nord, ma piuttosto sulla brutalità del governo nordcoreano, sulle sue continue violazioni del diritto internazionale. A noi importa questo, non chi sia o cosa stia facendo Dennis Rodman”, dice la Harf. Tuttavia, la portavoce ha poi dichiarato che il dipartimento sarebbe disposto ad ascoltare Rodman dopo il suo ritorno.

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Le immagini: http://www.ilpost.it/2013/12/20/lallenamento-dennis-rodman-corea-del-nord/dennis-rodman-5/

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Una nuova “diplomazia del basket”
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