La disinformazione colpisce anche lo sport

La disinformazione colpisce anche lo sport

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Un paio di mesi fa è apparso sul giornale on-line “Il Vostro” un articolo a firma del giornalista sportivo Luigi Guelpa intitolato “Il dittatore nordcoreano esilia il bomber. «Resti in Germania se sta tanto bene»”(1) in cui veniva raccontata, con dovizia di particolari, la storia di Jong Tae-Se, bomber triste della Corea del Nord, esiliato dalla nazionale di Pyongyang per volontà del cattivo per eccellenza: Kim Jong-Un.
Second Guelpa l’oggetto del contendere è un’intervista rilasciata da Jong Tae-Se (conosciuto in Germania con la traslitterazione giapponese Chong Tese) in cui si ammetteva di “sentirsi a casa“.
Diretto è quindi intervenuto Kim che ha dichiarato (evidentemente con un SMS direttamente a Guelpa, visto che la notizia non è stata battuta da nessuna agenzia di stampa, non è stata pubblicata da nessun giornale, sportivo o non, e non è stata riprese nemmeno dalla famigerata KCNA): «Si sente a casa in Germania? Benissimo, e allora da questo momento può fare a meno di tornare in Corea del Nord»
Articolo che continua con la solita storia strappalacrime: «Da un lato era davvero il suo sogno quello di poter espatriare per continuare professione ed esistenza a distanza di sicurezza dal regime oppressivo di Pyongyang. Ma al tempo stesso in Corea ha i genitori, che non sono riusciti a raggiungerlo in Germania e che ora hanno difficoltà ad ottenere il visto d’espatrio».
Non chiediamo, però, all’”Esperto” di leggersi il nostro “Con lo Spirito Chollima”(2) (sarebbe una sfacciata autopromozione..), ma almeno di fare un giro sulla pagina Wikipedia dell’attaccante coreano(3).
Tae-Se è nato a Nogoya, in Giappone. I suoi genitori sono Zainichi, coreani etnici che vivono in Giappone. La madre, fervente comunista, è partigiana del governo di Pyongyang (fa parte del gruppo dei Chongryon) e il figlio, potendo scegliere tra le tre cittadinanze a disposizione (sud coreana, giapponese o nordcoreana) ha parteggiato per quella fortemente voluta dalla madre. Nessuna famiglia imprigionata a Pyongyang, ma in “salvo” in Giappone, per la felicità di Guelpa. A Pyongyang, Jong Tae-Se rientra solo occasionalmente, per giocare con la nazionale e per qualche appuntamento sportivo.
Ovviamente, quest’estate Jong è tornato in Giappone, accolto dalla KSAJ(4), l’associazione dei calciatori coreani che vivono in Giappone, strettamente legata alla Federcalcio nordcoreana e in un programma televisivo giapponese
Naturalmente, a suo tempo, abbiamo cercato di inviare una comunicazione sia al giornale, sia al giornalista, senza ricevere una minima risposta, una rettifica all’articolo o la pubblicazione della lettera.
Esempio, sempre meno raro, di disinformazione sulla Corea Popolare applicata allo sport (evidentemente per “interessare” maggiormente il pubblico occidentale): dal soldato gigante, ai tifosi attori, dai lavori forzati del mister in realtà comodamente seduto sulla panchina della squadra dell’Esercito, ai quattro calciatori fuggiti in realtà pronti ad allenarsi con il resto della nazionale. Tutte storie e storielle (o meglio “argomenti da bettola”) già ampiamente smentiti con fonti, immagini, video, documenti.
E, se non bastasse scrivere alcuni cenni biografici del campione coreano, ci vengono in soccorso i giornali tedeschi che recentemente hanno riportato una notizia interessante (non solo dal punto sportivo…): la KCTV, televisione di stato di Pyongyang, ha acquistato i diritti per seguire la Bundesliga, proprio per mostrare ai coreani le imprese del loro attaccante simbolo (5).
Chissà se Guelpa riceverà direttamente da un SMS del Leader coreano con una rivelazione anche su questa notizia…

Note:
1. http://www.ilvostro.it/sport/il-dittatore-nordcoreano-esilia-il-bomber-resti-in-germania-se-sta-tanto-bene/44026/
2. http://calciocorea.altervista.org/conlospiritochollima/
3. http://en.wikipedia.org/wiki/Jong_Tae-Se
4. http://www.ksaj.gr.jp/
5.http://www.derwesten.de/sport/fussball/chong-tese-als-zugnummer-bundesliga-in-nordkorea-id7085053.html