Considerazioni sulla seconda visita di Rodman in RPDC

Considerazioni sulla seconda visita di Rodman in RPDC

di Marco Bagozzi, Stato & Potenza

Arrivato all’aeroporto di Pechino, Denis Rodman ha risposto a muso duro ad alcuni giornalisti che lo interrogavano in merito alla richiesta di rilascio di Kenneth Bae: «non è il mio lavoro. Dovete chiedere a Hilary Clinton o a Barack Obama». Per quanto scontata e ovvia la risposta dell’ex campione NBA, la grancassa mediatica si è già scatenata sul fallimento diplomatico di Rodman, che nei mesi scorsi era stato elevato al rango di “diplomatico di primo livello” (etichetta cavalcata, bisogna dirlo, dallo stesso Rodman, che non ha mai fatto dell’umiltà la sua caratteristica principale…), dagli stessi giornalisti che ora lo sbeffeggiano.
Che la trattativa sul rilascio di Kenneth Bae (ma cosa ci faceva in Corea? L’accompagnatore di investitori cinesi? La guida turistica? Il missionario? Molte versioni e un’unica certezza: se ci sono di mezzo Amnesty International, le chiese evangeliche americane e Asia News c’è poco da fidarsi…), spetti alle diplomazie dei due paesi, sembra fin troppo ovvio e solo dei dilettanti della diplomazia internazionale possono pensare che l’“influenza” di un personaggio celebre possa annullare una grave condanna, come quella che ha colpito Bae per “atti contro il governo”, tanto più che se anche un colloquio informale possiamo pensare che sia intercorso non bastano poche parole per superare un impasse diplomatico che dura da più di mezzo secolo (e ogni altro riferimento agli sproloqui dell’onorevole Antonio Razzi è puramente casuale).
Il dubbio, quindi, è che la vicenda sia stata volutamente pompata a priori dai media, sfruttando il forte egocentrismo di Rodman, per poi ridicolizzare la visita e il (scontato) fallimento delle doti diplomatiche dei principali protagonisti, Kim Jong-Un e Rodman.
Al netto della notizia della nascita della primogenita del Leader coreano, Ju-Ae, le novità più concrete sono i prossimi passi di Rodman per agevolare la crescita della pallacanestro coreana, campo nel quale, al netto di stravaganze, egocentrismi e quant’altro, il tatuato ex cestista può offrire un apporto di primaria importanza, forte dei 5 titoli NBA conquistati in carriera.
I prossimi appuntamenti rimandano a dicembre, quando Rodman sarà nuovamente a Pyongyang per selezionare una squadra coreana che si incontrerà in due partite di esibizione che si giocheranno l’8, compleanno di Kim, e il 10 gennaio 2014, contro una selezione di ex-stelle NBA, tra le quali dovrebbero essere presenti Scottie Pippen e Karl Malone. Attraverso queste sfide, sempre secondo le parole di Rodman, verranno gettate le fondamenta della squadra nazionale, che guidata dallo stesso Rodman (anche se la notizia non è stata ancora confermata dalla KCNA), dovrebbe essere impegnata nelle  qualificazioni a Rio 2016, anche se l’impegno più probabile sono i Giochi Asiatici 2014 che si svolgeranno a Incheon, in Sud Corea, vista l’impossibilità di una qualificazione olimpica, laddove per le squadre asiatiche è riservato un solo posto (oltre ad un secondo nel torneo di qualificazione). L’appuntamento sudcoreano è infatti molto sentito dal CIO di Pyongyang, viste le recenti aperture tra i due paesi che hanno coinvolto anche eventi sportivi con le calciatrici del nord ospitate a Seul per la Coppa Estasiatica e con i sollevatori del peso del sud ospitati a Pyongyang per il Campionato Asiatico (con il governo del nord che ha permesso, per la prima volta nella storia, di issare la bandiera sudcoreana e di intonare l’inno in caso di vittoria degli atleti del sud). Inoltre un accordo su Incheon è un punto di partenza importante per il progetto nordcoreano di coorganizzre le Olimpiadi invernali assegnate a Pyongchang nel 2018.
In Corea, Rodman è stato ospite di Kim Jong-Un ad una cena e ha visionato una partita tra l’Amnokgang e il 25 Aprile, rispettivamente la squadra del ministro degli interni e dell’Esercito Popolare.
Come riportato dalla KCNA l’obiettivo del viaggio di Rodman a Pyongyang è «contribuire a stimolare le attività sportive e lo scambio culturale con la RPDC».