Ora non posso fare altro che attendere che il New York Times pubblichi, tradotto, un articolo di Lercio.
Perché, a parti invertite, è quello che è successo a numerose testate italiane che hanno avuto il “Buon gusto” di tradurre e riportare un articolo di “National Report”, un giornale satirico americano. Il Giornale, Il Fatto Quotidiano, Il Corriere della Sera, TgCom, Huffington Post e numerosi altri siti e blog hanno infatti copia/incollato un articolo pubblicato da Nessuno Tocchi Caino sulla presunta incarcerazione e fucilazione della nazionale della Corea del Nord dopo la sconfitta contro i “cugini” della Corea del Sud ai Giochi Asiatici.
Gioco vecchio quello di mescolare fantasia, propaganda, sport per denigrare Pyongyang. Successe nel 1966, nel 2010 ed ora si ripropone con l’aggravante di una preoccupante ignoranza.
La deontologia professionale di un buon giornalista prevedrebbe la verifica delle fonti. Anche la Carta dei doveri del giornalista lo impone.
Che National Report sia un sito satirico è acclarato e riportato anche nella pagina wikipedia del sito: http://en.wikipedia.org/wiki/National_Report
National Report (nationalreport.net) is a news satire website.
Inoltre è semplice andare anche a leggere tutto quanto è riportato dal giornale del Partito del Lavoro di Corea, il Rodong Sinmun, visto che tutti gli articoli sono pubblicati sul sito http://www.rodong.rep.kp/en/
Ovviamente nessuna traccia dell’articolo citato dalle varie testate: «Il Rodong Sinmun ha messo all’indice la squadra in un articolo di prima pagina, pubblicando foto dei giocatori sotto il titolo: “Gli uomini che ci hanno abbandonato”. Nel pezzo viene descritta la “vergognosa” prestazione della squadra e pienamente sostenuta l’ esecuzione dei calciatori».
La “bufala” è stata ripresa da Nessuno Tocchi Caino il 4 di ottobre, citando proprio come fonte il National Report: http://www.nessunotocchicaino.it/news/index.php?iddocumento=18308411&srcday=0&srcmonth=0&srcyear=0&mover=
La notizia è ripresa da Nuova Agenzia Radicale, il 12 ottobre
www.agenziaradicale.com/index.php/diritti-e-liberta/3004-corea-del-nord-nazionale-di-calcio-in-galera-rischia-pena-capitale-dopo-la-sconfitta-con-la-corea-del-sud
Due giorni dopo, il 14, il blog di Piergiorgio Pescali ne denunciava l’errore:
http://pescali.blogspot.it/2014/10/la-disinformazione-la-bufala-della.html
Il sottoscritto riportò l’articolo di Pescali il giorno successivo sul blog “Con lo Spirito Chollima”.
A distanza di circa una settimana l’articolo è stato ripreso dalle principali testate nazionali:
Huffington Post
Corriere della Sera
[successivamente cancellata, ma google salva tutto]
Tgcom
[che almeno ha la decenza di riportare a fondo pagina la precisazione: “La notizia è talmente incredibile da far venire qualche sospetto sulla sua veridicità, considerato che, come scrive voxnews.info, dietro ci sarebbe la testata americana National Report, un giornale satirico” e successivamente ha modificato il titolo]
Il Giornale
Quest’ultimo è l’articolo, a firma di Cristiano Gatti (l’unico che ha avuto l’indecenza di firmare questo coacervo di stupidaggini, già condannato in passato all’ODG Lombardia per aver pubblicato notizie false) e addirittura pubblicato in prima pagina de Il Giornale del 19 ottobre, che più va ad approfondire l’argomento, riportando una serie di invenzioni impressionanti:
“Pochi minuti dopo la tremenda sconfitta, se ne sono subito resi conto: le devote guardie del regime [che si trovavano in Sud Corea???, nota del blog], note in tutto il mondo per la loro proverbiale umanità, hanno caricato sul pullman l’intero staff della nazionale e da quel momento non si hanno più notizie precise”
Ecco cosa successe pochi minuti dopo:
Un nordcoreano ride con le ragazze che consegnano le medaglie, in attesa di essere giustiziato:
E il giorno dopo:
L’allenatore Yun Jong-Su saluta Ri Jong-Jick (in partenza verso il Giappone) e Pak Kwang-Ryong (in partenza verso la Svizzera), a breve verranno giustiziati:
“Tempo fa la Fifa appurò che per molto meno, dopo i Mondiali del 2010, i giocatori colpevoli di avere perso tutte e tre le partite del torneo subirono crudeli torture” (in realtà appurò il contrario, vedi sotto).
“National Report” inoltre riporta altre informazioni volutamente non corrette, che sono state pedissequamente riprese dai gazzettieri italiani: la gara non si è giocata Pyongyang (al nord), ma ad Incheon (al sud); non è la prima sfida tra nord e sud coreani dopo il 1978, visto che, solo a livello di nazionali maschili maggiori, si sono incontrati altre 15 volte:
http://en.wikipedia.org/wiki/North_Korea%E2%80%93South_Korea_football_rivalry
http://www.fifa.com/associations/association=prk/fixturesresults/gender=m/index.html#
Inoltre, la KCNA, pur non riportando la notizia della finale persa, ha riportato la notizia della medaglia d’argento (che viste le previsioni pre-torneo è un risultato di altissimo livello):
“Meanwhile, the DPRK men’s football team beat UAE and Iraqi rivals, known to be strong teams in Western Asia, and took the silver medal at the games.”
KCNA dell’8 ottobre, DPRK Displays Its Sports Power at 17th Asiad
E anche Hwang Pyong-So, il “Numero 2” di Pyongyang secondo Beijing News durante la visita ad Incheon ha fatto riferimento all’ottima prestazione delle due Coree nel torneo calcistico:
North Korean officials : the two Koreas are expected to ” dominate world football .”
Fortunatamente in questo caso la bufala è già smentita alla radice, dalla natura stessa della fonte primaria (un giornale satirico). Tanto più che, anche da un punto di vista utilitaristico, a gennaio si giocherà la Coppa d’Asia e avrebbe poco senso “sterminare” l’intera nazionale…
LA MADRE DI TUTTE LE BUFALE: I GULAG DEL 1966
Nel 2002, gli inglesi Daniel Gordon e Nicholas Bonner, si recarono in Corea per intervistare 8 reduci dei mondiali del 1966. Ne uscì un bellissimo documentario, intitolato The Game of Their Lives, che qui si può vedere con i sottotitoli italiani:
Questo documentario nasce in seguito all’uscita del libro L’ultimo gulag, scritto dal “rifugiato” Chol-hwan Kang e dal francese Pierre Rigoulot (autore fra l’altro di una parte del Libro nero del comunismo).
Qui potete leggere la parte riguardante Pak Sung-Jin, in inglese, tratta da Google Books.
L’arresto e il gulag di Pak Sung-Jin, nonostante sia smentito dal diretto interessato nel documentario, è entrata nell’immaginario collettivo ed è la “madre di tutte le bufale”.
Come si può notare di seguito, Pak Sung-Jin ha giocato in nazionale fino al 1973 (come gran parte della nazionale del 1966):
http://www.fifa.com/worldfootball/statisticsandrecords/players/player=55826/index.html
A puro titolo esemplificativo, riportiamo la formazione di una partita della RPDC contro l’Iran il 4 maggio del 1973 (in neretto i “reduci” del 1966):
Chan-Myong Ri (GK), Dae-Hwa Hong, Ki-Son Im, Dong-Un Ri, Bong-Chil Kang, Se-Uk An, Jong-U Ma, Jong-Hon Pak, Sung-Jin Pak, Song-Guk Yang, Jong-Min Kim.
[PS: Si tenga anche conto che le età riportate sul sito ufficiale della FIFA e riprese da tutti i siti specializzati e non, sono errate. Pak Du Ik, ad esempio, non è nato nel 1942, ma nel 1936: Pak Tu Ik, DPRK’s Sports Aces]
Nonostante ciò, non è difficile rintracciare online articoli che continuano a propagandare la versione falsa:
“Eccone la storia. Dopo aver vinto con l’Italia, gli atleti si concessero una serata al bar per festeggiare. Il regime di Pyongyang attribuì a quei festeggiamenti – ritenuti segno di decadenza borghese e reazionaria – la successiva sconfitta col Portogallo per 5 a 3. Così, al rientro in Corea del Nord, tutta la squadra venne deportata nei lager, ad eccezione di Pak Du-ik, quello che aveva segnato il gol all’Italia, il quale per un attacco di gastrite non aveva potuto partecipare alla serata ed era rimasto in albergo” (Antonio Socci)
http://www.kattoliko.it/leggendanera/modules.php?name=News&file=print&sid=408
“In realtà quei giocatori hanno poi perso malamente la partita successiva e il grande leader di allora, Kim Il Sung (il padre dell’attuale dittatore Kim Jong Il) attribuì a quei festeggiamenti la sconfitta. Il più famoso di loro, Pak Tu Ik, secondo la testimonianza di un prigioniero dei campi di concentramento che è riuscito a fuggire, nel 1997 era ancora nel campo di prigionia di Yodok, 90 km dalla capitale Pyongyang” (Geri Morellini, sedicente esperto di Corea del Nord ed autore di “Dossier Corea”, libro pubblicato un anno dopo l’uscita del documentario inglese!)
http://www.letteratura.rai.it/articoli-programma/viaggio-in-corea-del-nord/1293/default.aspx
“Chol-Hawan si imbatte in un detenuto, una larva umana confinata in cella di rigore. Sopravviveva cibandosi di insetti, tanto che lo avevano soprannominato «Scarafaggio», ma il suo vero nome era Park Seung-jin e aveva avuto il suo momento di gloria giocando in quella famosa nazionale di calcio dell’ 1-0 all’ Italia, e del gol di Pak Doo Ik. Per festeggiare l’ avvenimento, lui e gli altri si erano abbandonati a una baldoria sfrenata in un bar inglese, bevendo abbondantemente e facendosi notare in compagnia di alcune ragazze. Due giorni dopo non si erano ancora del tutto rimessi, e così nell’ incontro con il Portogallo, in cui all’ inizio conducevano per 3-0, crollarono miserevolmente. Al ritorno in patria, a Pyongyang, la condotta della squadra fu giudicata «borghese, reazionaria, guastata dall’ imperialismo” (Dario Fertilio sul Corriere della Sera recensisce L’Ultimo Gulag di Kang Chol-Hwan)
http://archiviostorico.corriere.it/2002/giugno/17/Gli_eroi_coreani_del_furono_co_0_0206179312.shtml
“A decidere il match fu un gran diagonale di Pak Doo Ik al 42′ del primo tempo: sorprese Albertosi ed entrò di diritto nell’epopea del calcio. Pak Doo Ik (che di professione era odontoiatra) non poté partecipare ai festeggiamenti dopo la partita per via di una gastrite, imprevisto che lo salvò dai gulag coreani, dove invece vennero rinchiusi molti dei suoi compagni di squadra per i bagordi di quella notte, giudicati dal leader Kim Il Sung poco in sintonia con l’ortodossia comunista” (Enzo D’Orsi, Enciclopedia dello sport, Treccani…sic!)
http://www.treccani.it/enciclopedia/calcio-corea-del-nord_res-02bb9987-ed58-11e2-9888-00271042e8d9_(Enciclopedia_dello_Sport)/
“Pak Doo Ik non fu coinvolto in una ritorsione così feroce soltanto perchè la sera dei festeggiamenti era rimasto in albergo con la gastrite. Fu comunque punito e deportato al distretto di Daepyong, nello YangKang e per dieci anni fu costretto a fare il boscaiolo. Terminato il periodo di “autocritica e rieducazione” Pak Doo Ik fu gradualmente riabilitato dal regime[…]” (Duilio Chiarle, MeritoKrazia, Le menzogne sul “Merito”).
[nel dicembre del 1966, sei mesi dopo il Mondiale, Pak Doo Ik segnò il gol vittoria contro la Cina al Ganefo ospitato da Phnom Phen]
IL RITORNO AI MONDIALI: LE BUFALE DEL 2010
Per quanto riguarda le notizie del 2010 riporto le parti del mio libro “Con lo Spirito Chollima”, edito nel 2011, che smentisce dettagliatamente queste bufale:
I giornalisti occidentali cominciano però a preparare le prime fantasie sulla nazionale coreana: curiosità e propaganda si mescolano, creando una sequela di falsità che caratterizzeranno tutta l’avventura sudafricana dei coreani (1).
Si parla di un gruppo di attori cinesi pagati per fare finta di essere coreani e tifare la squadra sugli spalti. Evidentemente nessuno ha avuto la buona volontà di intervistare questi “attori”: avrebbero scoperto che sono un gruppo di Zainichi, giunti dal Giappone per tifare la loro nazionale(3) oltre ad un centinaio di Coreani premiati dal governo come si legge in un articolo del sito Asia News: «In uno stadio quasi per intero color Verde-oro, si poteva scorgere una piccola macchia rossa nel settore dedicato ai tifosi nord-coreani. Erano poco più di 100 i supporter provenienti da Pyongyang e, come spiega uno dei componenti, “siamo lavoratori regolari che hanno proposto in modo volontario la candidatura [per vedere dal vivo i mondiali]”»(2).
[…]
A disturbare il momento felice del post-Brasile è ancora una storia inventata dai giornalisti: quattro giocatori sono fuggiti dal ritiro. Mancano infatti all’appello, secondo i giornalisti, Kim Myong-Won, Kim Kyong-Il e Pak Sung-Hyok, e An Chol-Hyok. Parte il tamtam mediatico e la FIFA si deve impegnare per smentire la notizia: Gordon Watson, responsabile dei rapporti con la stampa afferma: «Le voci hanno avuto origine da un errore di trascrizione in occasione della partita di martedì scorso. Giovedì sera ho anche incontrato la delegazione della Corea del Nord e sono stato informato del fatto che i giocatori erano con la squadra».
Kim Jong-Hun dichiara: «La notizia della presunta fuga di quattro miei giocatori è falsa. La gestione della squadra è sotto la mia diretta responsabilità e posso ben dire che nessun calciatore è mai mancato all’appello. Siamo sempre rimasti tutti insieme, e la notizia circolata nei giorni scorsi è priva di fondamento». Nel primo allenamento disponibile l’allenatore schiera tutta la squadra a centrocampo, con le maglie ufficiali, e apre le porte ai giornalisti: i giocatori sono tutti regolarmente in campo, compresi i quattro presunti fuggitivi.
[…]
Naturalmente non mancano le dicerie sul ritorno a casa dei coreani: “squadra alla gogna”, “allenatore ai lavori forzati”, “giocatori umiliati”. La notizia arriva da un’anonima fonte cinese ed è riportata da un portale sudafricano Times Live e da giornali sudcoreani, oltre che dall’immancabile Radio Free Asia (4). Qualcuno (naturalmente non si sa chi) racconta addirittura di aver visto l’allenatore Kim Jong-Hun in un cantiere edile nella periferia di Pyongyang. Secondo le fonti anonime i giocatori che giocano all’estero, Hong Yong-Jo e i Zainichi, sono stati “dispensati dall’umiliazione”, nonostante siano i giocatori più importanti della squadra, quindi quelli più “responsabili”.
La Radio ufficiale coreana però smentisce le notizie e il giornale dei Zainichi, il Chosun Sinbo, scrive: «I funzionari hanno confortato i giocatori dicendo di aver apprezzato il loro lavoro. Il commento dominante è stato sui giocatori che daranno risultati positivi in futuro se faranno leva su fiducia ed esperienza acquisita con la partecipazione alla Coppa del mondo sudafricana» (5). Hong Yong-Jo, dalla Russia, smentisce tutto. In un’intervista per il sito della sua squadra, il Rostov FC, dice: «Le storie riportate sono una sciocchezza! Vedete, io sono seduto accanto a voi a parlare. Al contrario, quando siamo tornati a casa, i capi del governo e del partito anno apprezzato la nostra prestazione. Dato che erano più di 40 anni che non andavamo al Mondiale abbiamo giocato bene. Ci hanno detto che dobbiamo credere nella nostra squadra. E onorandola con il lavoro nel futuro avremo successo. Non abbiamo patito nessuna punizione, nemmeno in passato» (6).
Anche la FIFA, dopo aver mandato in Corea alcuni rappresentanti per indagare, smentisce la notizia.
Kim Jong-Hun non finisce in nessun cantiere edile ma diventa allenatore della seconda squadra dell’esercito, il Sobaeksu(7).
A conferma della mancanza della punizione, quasi tutti i giocatori presenti in SudAfrica vengono confermati nella seguente Coppa d’Asia (sole eccezioni i “panchinari” Kim Kum-Il, Nam Song-Chol, Ri Chol Myong, Kim Myong-Won, Pak Sung-Hyok e Kim Kyong-Il sostituiti Choe Myong-Ho, Ryang Yong-Gi, Jon Kwang-Ik, Pak Chol-Min, Ri Kwang-Il e Kim Kuk-Jin).(1) Una raccolta di tutte le pseudo-notizie sul Mondiale della RPDC ai trova in questo link: http://www.uccronline.it/2010/06/18/occhio-alla-corea-del-nord-unica-nazionale-ateo-comunista-del-mondiale/
(2) Sul sito http://www.elufa.net/ è possibile scaricare i video che raccontano l’avventura dei tifosi Zainichi in Sudafrica.
I video sono visibili anche nel sito Youtube.com nel canale di DPRK Database di atiu88
(3) Mondiali 2010: Pyongyang fiera dei suoi eroi, sconfitti di misura dal Brasile, Asia News, 16 giugno 2010, http://www.asianews.it/notizie-it/Mondiali-2010:-Pyongyang-%E2%80%9Cfiera%E2%80%9D-dei-suoi-eroi,-sconfitti-di-misura-dal-Brasile-18692.html
(4) “Radio Free Asia (RFA) è una radio privata istituita dal Congresso degli Stati Uniti e finanziata dal Governo Federale degli Stati Uniti”
http://en.wikipedia.org/wiki/Radio_Free_Asia
(5)La Corea del Nord è tornata. Ora ci saranno ritorsioni?, La Repubblica, 30 giugno 2010.
(6)Hong: Ho giocato per il mio Paese. Questa è la mia ricompensa, http://www.fc-rostov.ru/press/news/smi/page2.html/4646/
(7)Il nuovo ruolo di Kim Jong-Hun si evince dai video riportati sul blog Chollima Football Fans: http://calciocorea.splinder.com/post/24687648/video-partite-campionato-coreano
Inoltre, aggiungiamo altri elementi interessanti.
Due dei titolarissimi, Cha Jong-Hyok e il capitano Hong Yong-Jo, oltra ai “nippocoreani” Jong Tae-Se e An Yong-Hak hanno avuto “via libera” per andare a giocare rispettivamente in Svizzera (Wil FC), Russia (Rostov), Germania (Bochum) e Giappone (Kashiwa).
Due protagonisti del Mondiale 2010 Ri Kwang-Chon e Pak Nam-Chol sono stati premiati come migliori calciatori della nazione rispettivamente nel 2010 e nel 2011, ed entrambi hanno avuto una lunga esperienza in Tailandia (tre anni per Ri e due anni per Pak), dove hanno giocato con il Muanghton United e il Sisaket FC (e non facevano probloemi a farsi vedere assieme al sudcoreano Kim Yoo-Jin).
Ri, inoltre, è diventato anche capitano della nazionale. Una strana punizione…
Per la cronaca, abbiamo documentato oltre 60 esperienze di calciatori nordcoreani all’estero, tra Europa ed Asia.
ALTRE BUFALE:
PAK KWANG-RYONG E LA “FOTO RIBELLE”:
Miglior giocatore coreano del 2013 è stato invece votato Pak Kwang Ryong, giovane talento che secondo il solito AsiaNews aveva fatto “arabbiare” Pyongyang perché, mentre giocava con il Basilea, si era fatto fotografare assieme al compagno sudcoreano Park Joo-Ho: http://www.asianews.it/news-en/Two-Koreas-in-same-team-angers-Pyongyang-24256.html
Fra i due, inoltre, è nata una bella bella amicizia, come conferma la foto pubblicata da “Asiae”:
KIM JONG-UN E’ TIFOSO DEL MANCHESTER UNITED ED ORDINA DI MOSTRARE LA PREMIER:
Kim Jong-un ordina: «Sulla tv di Stato le partite del Manchester United»
Già nel 2010 si poteva vedere la “Premier” in Corea: Football is, however, the biggest sport in North Korea, and the streets of Pyongyang go quiet each Sunday when the state broadcaster airs games (never live) from the English Premiership, Italian Serie A or eastern European leagues. Drinking is popular there too, and, while knocking back chunky bottles of Taedong beer, locals stand around in bars to discuss scores and the occasional match reports they read in the state-run sports paper.
http://www.theguardian.com/football/2010/jun/20/north-korea-world-cup-army
Nel 2012 la Bundesliga:
http://m.sportsbusinessdaily.com/Global/Issues/2012/09/10/Media/Bundesliga-North-Korea.aspx
JONG TAE-SE, COREANO PENTITO:
Sull’attaccante Jong Tae-Se, riporto un altro articolo scritto per Stato&Potenza:
La disinformazione colpisce anche lo sport
LA PURGA CHE HA COLPITO CHANG UNG:
Soliti rumors: purgati 6 alti funzionari coreani, tra i quali Chang Ung, membro del CIO e presidente dell’ITF Taekwondo.
Accusa: vicinanza a Jang Song-Thaek, appropriazione indebita di fondi del CIO destinati a Pyongyang e soprattutto guardava una soap opera sudcoreana:
http://www.telegraph.co.uk/news/11181611/Six-officials-disappear-in-latest-Pyongyang-purges.html
Ovviamente, Chang, da Vienna, ha subito smentito tutto:
http://www.voanews.com/content/exclusive-north-korean-sports-official-dismisses-purge-rumor/2498583.html
“Il Fatto Quotidiano” fu credo il primo o il secondo grande mezzo d’informazione a riportare la notizia, pescandola da “Nessuno Tocchi Caino”.
Nei commenti della loro pagina Facebook feci notare come il rischio di infondatezza fosse elevato, visto che si erano già sentite voci simili in passato, oltre ad una serie di inesattezze sul contesto dell’incontro, oltre alla mancanza di voci di protesta da Vaduz.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/18/calcio-nazionale-corea-del-nord-ko-con-seul-giocatori-arrestati-rischio-esecuzione/1159834/
Abbiamo già sviscerato l’argomento con dovizia di particolari:
http://calciocorea.altervista.org/vademecum-contro-bufale/
grazie della segnalazione