Le azioni salienti:
La partita completa:
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Calcio: la nazionale della Corea del Nord conferma l’alto tasso tecnico raggiunto
Stato e Potenza – Marco Bagozzi
Il rigore con cui Jang Song-Hyok consegna la vittoria dell’AFC Challenge Cup alla Corea Popolare, lunedì scorso in Nepal, certifica un dato inequivocabile: la pianificazione sportiva della Federazione calcistica di Pyongyang sta dando risultati sorprendenti. Nell’arco degli ultimi quattro anni, possiamo tranquillamente permetterci di parlare di “ciclo”: a livello maschile trionfo nei Campionati Mondiali Militari del 2007 (in cui la Corea è oggettivamente aiutata dalla struttura socialista della società), due vittorie nella Challenge Cup (2010, 2012, oltre ad un terzo posto nel 2008), primo posto sia nei campionati asiatici Under-16 sia nell’Under-19 (2010), vittorie in tornei amichevoli, ma comunque prestigiosi, come il Torneo Internazionale di Doha (2009), il Thang Long Cup (2010), il VFF Sonha Cup (2010), condite dalla partecipazione al Mondiale sudafricano (2010), alla Coppa d’Asia (2011), a due Mondiali under-20 (2007 e 2011) e due Mondiali under-17 (2007, 2011); per le femmine invece primo (2008) e secondo (2010) posto in due Coppe d’Asia, una vittoria (2007) e un secondo posto (2011) per l’Under-19, una vittoria (2007) e due secondi posti (2009 e 2011) per l’Under-16, condite da due partecipazioni ai Mondiali per nazionali maggiori (2007 e 2011), due partecipazioni nei Mondiali under-20, con un secondo posto nel 2008, e la vittoria nel Mondiale under-17 (2008) ed un quarto posto (2010), oltre alla partecipazione Olimpica del 2008. Vanno inoltre sommati i premi personali a livello continentale con il “pallone d’oro femminile” per Ri Kum-Suk nel 2007 (con un secondo posto nel 2008) e i due premi per “giovane asiatico dell’anno” a Kim Kum-Il (2007) e Jong Il-Gwan (2011).
Questa rapida carrellata degli ultimi 4 anni di trionfi sono corroborati dal fatto che nei 4 tornei per nazionali messi in palio dalla Federazione Asiatica attualmente la Corea Popolare è campione in carica di tre manifestazioni (come detto Challenge Cup, Under-19 e Under-16, manca solo la Coppa d’Asia vinta dal Giappone): siamo di fronte ad un vero e proprio “triplete”!
I risultati valgono ancora di più se consideriamo che la Federazione coreana mette in campo solo risorse interne: nel campionato nazionale non ci sono giocatori stranieri, i tecnici sono tutti coreani e i giocatori che militano in campionati esteri sono ridotti al minimo e, salvo pochi casi, non sono le “stelle” della Nazionale.
Questa forma di autarchia calcistica ha dei vantaggi oggettivi, ma comporta anche una serie di svantaggi: la mancata “internazionalizzazione” delle esperienze dei calciatori (aggravata dal fatto che le squadre di club coreane non partecipano alle Coppe per club asiatiche) e il mancato aggiornamento tecnico di alcuni allenatori (anche se Yun Jong-Su, il tecnico della Nazionale, sta mettendo in pratica due moduli attualissimi: dal 4-2-3-1 di mourinhiana memoria con i due esterni offensivi che si operano in copertura, al 4-3-3 stile Barcelona con Pak Nam-Chol “finto” attaccante, quando si gioca senza una delle due prime punte principali: Jong Tae-Se e Pak Kwang-Ryong).
L’AFC ha certificato questo stato di “potenza calcistica” della RPDC promuovendo la federazione nella categoria “Nazioni sviluppate”, che racchiude le 15 squadre più forti d’Asia.
Come detto e come già anticipato nel precedente articolo di presentazione della Manifestazione, l’AFC Challenge Cup 2012 si è chiusa con il trionfo coreano, ottenuto grazie a 5 vittorie in 5 partite, 12 gol fatti e solo 1 subito (nella finale contro il Turkmenistan), avvalorato dal premio personale di Pak Nam-Chol come miglior giocatore del Torneo.
La Corea ha presentato una serie di individualità di assoluto valore: Ri Kwang-Chon, il capitano, ha confermato di essere uno dei difensori asiatici più forti ed è in procinto di passare alla squadra Tailandese del Muangtong United, Ri Kwang-Hyok a destra non ha fatto rimpiangere l’assente titolare Cha Jong-Hyok, Jong Il-Gwan si è sdoppiato tra attacco e centrocampo nel ruolo “mourinhano” di esterno offensivo, senza perdere la qualità tecnica di cui è in possesso, Pak Kwang-Ryong nonostante abbia giocato solo le due partite finali (precedentemente era rimasto a Basilea per partecipare alla sfortunata trasferta di Champions League), ha dimostrato di essere un attaccante capace di spostare gli equilibri a questo livello (doppietta contro la Palestina e grande protagonista in finale).
Il Turkmenistan non ha tradito le attese centrando la seconda finale (persa) consecutiva, grazie alle ottime prestazioni di Berdi Samyradow, autore della rete illusoria nell’ultima sfida.
Al terzo posto sono finite le Filippine, capaci di superare la Palestina, grazie ad una prestazione ottima di Phil Younghusband, capocannoniere del torneo (con 6 reti) e promessa assoluta del calcio asiatico (è cresciuto nell’Accademy del Chelsea). Particolare interesse ha suscitato anche il portiere Neil Etheridge, le cui ottime prestazioni hanno suscitato entusiasmo fra i tifosi di nepalesi.
La Palestina, bloccata solo dalla Corea, ha vissuto di rendita grazie allo stato di grazie della coppia d’attacco composta da Abdelhamid Abuhabib e Fahed Attal.
Per le squadre eliminate al primo turno va segnalata l’ennesima delusione, come annunciato, firmata dall’India: nel girone certamente più difficile non riesce a segnare nemmeno una rete, chiudendo con 8 reti subite in 4 partite. Deludente anche il Nepal, padrone di casa: un cammino simile all’India, anche se con due reti in meno al passivo, nonostante la guida tecnica inglese di Graham Roberts.
Ricordando che il blog è aperto a qualsiasi tipo di collaborazione, riportiamo in questo post il commento di un nostro lettore sulla gara finale dell’AFC Challenge Cup:
Allora..ho avuto l’occasione di vedermi parte del secondo tempo su streaming in diretta e devo dire che da quel che ho visto è stato un match duro e combattuto.
Con emozioni e sorprese, perchè due rigori di fila sono stati una sorpresa.. anche se non più di tanto considerando come entrambi i team lottavano per la vittoria.
Devo però sottolineare un BRUTTO episodio che non mi è piaciuto, sul finale quando mancava davvero poco alla fine: al 90+4 Pak Song Chol a terra vicino alla porta avversaria che è stato preso VOLUTAMENTE di mira da una pallonata tiratagli contro da Soyunov Shohrat a gioco (se non sbaglio) fermo. Cartellino giallo meritato ma mi sembrava da rosso francamente.
A parte questo piccola stonatura finale bellissime le celebrazioni a cui i nostri sono sembrati molto partecipi (con l’allenatore “lanciato in aria”) sicuramente per l’evidente soddisfazione di essersi anche qualificati per la prima volta nella storia alla Coppa Asia consecutivamente alla precedente qualificazione ( e senza interruzioni).
Una nota d’onore a Pak Nam Chol che pare sia stato l’uomo-partita, a Jong Il Gwan.. che comincia a farsi strada pian piano… senza esagerare ma segnando i goals importanti quando servono. Jang Song Hyok che tranquillo tranquillo si è fatto un bel rigore pulito decisivo quando magari altri più noti si sarebbero emozionati e avrebbero corso il rischio di sbagliare (come accaduto poco prima al capitano Turkmeno).
Michele mikicuccia@tiscali.it
La Corea Popolare conferma il ruolo di leadership nel calcio emergente asiatico vincendo per la seconda volta consecutiva l’AFC Challenge Cup, battendo in finale il rivale più temuto: il Turkmenistan.
In Nepal, spavento iniziale, con vantaggio turkmeno al secondo minuto con Shamuradov, rompendo l’imbattibilità della difesa coreana.
La Corea non si scompone e al 32′ con il giovane talento Jong Il-Gwan ottiene il pareggio.
Pak Kwang-Ryong, al 55′, viene fermato ad un passo dal gol del vantaggio e pochi minuti dopo è Jong Il-Gwan ad andare vicino alla rete. La Corea controlla il campo.
Il Turkmenistan si fa pericoloso con una traversa e perde l’occasione d’oro per la vittoria quando all’83’ Shamuradov sbaglia clamorosamente un calcio di rigore.
Reagiscono i coreani che ottengono un’altra massima punizione per un fallo su Pak Kwang-Ryong: questa volta Jang Song-Hyok (autore del fallo precedente) è freddo: rete! 2-1 per i coreani.
Il finale è controllato dagli uomini di Yun Jong-Su, che ottengono oltre alla vittoria nel torneo, la qualificazione nella Coppa d’Asia australiana del 2015.
Questi i coreani scesi in campo:
1-Ri Myong-Guk
5-Ri Kwang-Chon
12-Jon Kwang-Ik
14-Pak Nam-Chol
20-Ri Kwang-Hyok
19-Jang Kuk-Chol (53′ 25-Kim Ju-Song)
4-Pak Nam-Chol
8-Ri Myong-Chol
17-An Yong-Hak (73′ 23-Jang Song-Hyok)
10-Pak Kwang-Ryong (92′ 22-Pak Song-Chol)
11-Jong Il-Gwan
Pak Nam-Chol è stato votato miglior giocatore del torneo.
Questa il primo video disponibile: il rigore decisivo di Jang Song-Hyok:
Pak Kwang-Ryong, appena arrivato da Basilea, è l’uomo partita di un’ottima Corea.
Grazie ad una doppietta del giovane attaccante, al 42′ e al 69′, i coreani superano la Palestina e raggiungono il Turkmenistan nella finale dell’AFC Challenge Cup.
Yun Jong-Su parte subito con gli ultimi arrivati An Yong-Hak e Pak Kwang-Ryong e ha ragione: An gioca da schermo davanti alla difesa e blinda ulteriormente la retroguardia coreana, guidata con maestria dal capitano Ri Kwang-Chon, Pak invece, oltre ai due gol, fa un grande lavoro offensivo e arriva vicino alla rete in almeno altre due occasioni.
Difesa blindata, buona circolazione del pallone a centrocampo, un Ri Kwang-Hyok a destra particolarmente ispirato e un ottimo Pak Nam-Chol dietro alla punta: è questa la ricetta della vittoria finale.
Risultato sbloccato a pochi minuti dalla fine del primo tempo: gran bomba al volo di Pak Nam-Chol, palla che si stampa sulla traversa e batte sulla riga, Pak Kwang-Chon è reattivo e ribadisce in rete da pochi centimetri.
I Palestinesi, bloccati e ben controllati, dalla maggior esperienza e fisicità dei coreani non si riescono a rendere pericolosi e la RPDC spinge alla ricerca del secondo gol.
Prima ci prova Jong Il-Gwan, che manca da poco la deviazione decisiva, poi An Yong-Hak si fa stoppare un colpo di testa a colpo sicuro sulla riga. Ancora Corea con Pak Kwang-Ryong che impegna Abdhuammad di testa.
Al 69′ brutto errore difensivo degli arabi, Pak recupera il pallone, supera il portiere in uscita e batte a porta vuota: è il 2-0.
Pochi minuti Ri Kwang-Hyok, che salta come birilli almeno 5 difensori avversari, viene stoppato a pochi metri dalla porta.
Ultimi minuti con i campioni in carica che controllano la palla e non rischiano nulla.
Finale (lunedi 19) contro il Turkmenistan, che precedentemente aveva battuto le Filippine in rimonta, dopo il gol iniziale di Younghusband e marcature nei minuti finali di Amanow e Çoňkaýew.
Nell’ultima, ininfluente, partita del girone B della Challenge Cup la RPDC ha piegato i rivali indiani con il netto risultato di 4-0.
Le reti sono state messe a segno da Jon Kwang-Ik 3′, Ri Kwang-Hyok 34′, Pak Nam-Chol I 59′, Ri Chol-Myong 70′.
Yun Jong-Su ha fatto riposare alcuni titolari, questa la formazione che è scesa in campo:
1-Ri Myong-Guk (62′ 18-Kim Myong-Gil)
5-Ri Kwang-Chon
12-Jon Kwang-Ik
14-Pak Nam-Chol
20-Ri Kwang-Hyok
23-Jang Song-Hyok
4-Pak Nam-Chol (61′ 15-Ri Hyon-Song)
8-Ri Chol-Myong
19-Jang Kuk-Chol
11-Jong Il-Gwan
13-Jan Myong-Il (53′ 25-Kim Ju-Song)
Altra soddisfazione per i coreani: Pak Nam-Chol è, assieme al filippino Phil Younghusband, capocannoniere del torneo con 3 reti. Il nuovo ruolo da attaccante di movimento, evidentemente, gli calza a pennello.
Nell’altra partita del girone premiate le Filippine, che superano 2-1 il Tajikistan.
Queste le semifinali, che si giocheranno il 16:
Turkmenistan-Filippine
RPDC-Palestina
Yun Jong-Su si dice pronto ad affrontare i palestinesi, per i quali ha pronta una nuova “strategia di gioco”.
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