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Under17: non basta il cuore, Mali avanti.

Contro il fortissimo Mali, non basta il grande cuore dei nordcoreani che perdono 3-0 ed escono dai Mondiali under-17.

Senza il capitano Jang Song-Il, coach Yon Kwang-Mu schiera Kim Ho-Gyong al centro della difesa e conferma in blocco gli altri 10.

Il Mali, che fa di una strabordante forza fisica la sua forza, inizia subito ad imporre il proprio gioco e all’8′ passa con una bomba imparabile di Haidara. La reazione coreana è sterile e una dormita difensiva causa il raddoppio africano con Maiga, al 37′.

Nel frattempo la Corea perde per infortunio Kim Yong-Saeng sostituito dal classe ’99 Ri Kuk-Hyon.

Prima del termine del primo tempo, Yon manda in campo Ryang Hyon-Ju per rinforzare l’attacco e Han Kwang-Song impegna severamente il portiere maliano con un colpo di testa.

Il secondo tempo ha poco da dire, con il Mali che trova subito il 3-0 e la Corea che continua a lottare a testa alta su ogni pallone, sfiorando in un paio di circostanze il gol della bandiera, soprattutto con Han Kwang-Song.

L’eliminazione era preventivata e a vedere le forze in campo, la fisicità del Mali era troppo elevata rispetto a quella coreana.

il migliore: Kim Ho-Gyong, lanciato nella mischia si disimpegna molto bene sventando almeno un paio di occasioni limpide. Contro il fisico di Boubacar ci mette tutta la grinta possibile

il peggiore: Jong Chang-Bom, soffre tremendamente le marcature degli africani e non riesce mai a liberarsi.

 

In conclusione, possiamo dirci molto soddisfatti di questo Mondiale under-17. Alcuni errori difensivi hanno macchiato le gare, ma l’impostazione tecnico-tattica della squadra ci ha sorpreso. Mai in affanno, spesso i ragazzi sono usciti palla al piede in palleggio, sfruttando l’abilità dei due centrali di centrocampo e la fantasia del tridente offensivo.

Una generazione sicuramente da tener d’occhio, con una stella assoluta (quell’Han Kwang-Song) su cui lavorare per il futuro.

U17: Epica Corea!

FB_IMG_1445837071942Formazione titolare: Ri Chol-Song, Kim Wi-Song, Choe Jin-Nam, Kim Yong-Saeng, Jang Song-Il, Kim Ye-Bom, Pak Yong-Gwan,Yon Jun-Hyok,Choe Song-Hyok, Han Kwang-Song e Jong Chang-Bom

Un finale da brividi. Una gara che si conclude con i ragazzi a festeggiare bagnati dalla pioggia, dal sudore e dalle lacrime. Tutto si decide negli ultimi minuti. Prima il dramma, poi la gioia.
Questa volta niente inizio ad handicap e gara controllata fin dai primi minuti.
Al 13′, alla prima vera occasione da rete, i coreani passano subito in vantaggio: dalla sinistra ottimo lavoro di Jong Chang-Bom, vero uomo in più di questi primi minuti, che mette in mezzo, controllo di Pak Yong-Gwan che gira in rete.
Per due terzi del primo tempo i coreani mantengono la predominanza della gara, pur non creando grandi occasioni per il raddoppio. Dopo il 30′ mette fuori la tesa la Costa Rica, ma anche in questo caso la porta avversaria non è minimamente messa in discussione.
Il primo tempo si conclude con il meritato vantaggio coreano.
Nella ripresa i costaricensi prendono in mano il pallino del gioco. Vanno a ritmi bassi, ma quanto basta per impensierire un sempre attento Ri Chol-Song. Tre gare in pochi giorni pesano sulle gambe dei coreani, che per rendere al meglio devono alzare il ritmo e non ci riescono.
Solo Han prova a guidare qualche contropiede, ma senza fortuna.
All’84’ Mesén, sugli sviluppi di un corner, trova il gol del pareggio. Festa grande sulla panchina dei Ticos e dramma fra le facce dei coreani. Costa Rica secondo e Corea eliminata.
Quando al 90′ l’arbitro indica 3 minuti di recupero e i costaricensi controllano il campo senza affanni le speranze sono al lumicino.
Però al 92′ i coreani hanno ancora la forza di provare un’ultima disperata manovra. Kim Ye-Bom viene fermato irregolarmente al limite da un fallo di Gonzàlez. La punizione è calciata da Choe Jin-Nam e Barrientos non trattiene. Si fionda sul pallone Han Kwang-Song che calcia contro l’estremo avversario. La palla però schizza in mezzo all’area dove Jong Chang-Bom è il più lesto: mezzagirata e palla in rete. Esplode la gioia coreana.
La Costa Rica rimane seconda, ma la Corea va avanti come seconda miglior terza, situazione che garantisce fra l’altra un miglior incrocio agli ottavi: coreani contro il Mali, Costa Rica contro la fortissima Francia.

Il migliore : Jong Chang-Bom, pendolino infaticabile. Nel primo tempo è una furia. Dai suoi piedi partono tutte le azioni migliori e anche l’assist per il primo gol. Nel secondo tempo parte da una posizione più difensiva ma è lesto a segnare il gol qualificazione.
Il peggiore: Choe Jin-Nam, ha il merito del calcio di punizione finale, ma nella ripresa Sequeira dalla sua parte fa il bello è il cattivo tempo.

 

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U17: non basta il cuore, finisce 1-1

Una grande prestazione per i giovani nordcoreani che in 10 per 80 minuti dominano il Sud Africa ma non trovano il gol vittoria.
Yun Kwang-Mu sceglie due cambi rispetto alla gara con la Russia Jong Chang-Bom prende il posto di Ryang Hyon-Ju e Ri Kuk-Hyok sostituisce Choe Jin-Nam. Si parte con il 4-4-2.
Dopo appena 10 minuti però cambiano le carte in tavola: azione offensiva del Sudafrica e Ri Kuk-Hyok stende in area un attaccante avversario. Espulsione e rigore. Dal dischetto Mukumela non sbaglia.
In 10, la Corea si schiera con un 3-4-2 e comincia a macinare gioco. Al 17′ Han Kwang-Song taglia in due la difesa africana e viene steso. La posizione defilata però non porta all’espulsione di Mohamme, ma l’arbitro concede comunque il rigore realizzato da Kim Wi-Song.
Yun al 33′ risistema la squadra, optando per un 4-4-1 con il terzino Kim Yong-Saeng al posto di Jong Chang-Bom.
Al 44′ altra tegola, visto che si infortuna Yun Jon-Hyuk sostituito da Ryang Hyon-Ju che si schiera largo a sinistra, in una sorta di 4-2-2-1.
I coreani domiano a centrocampo e soffrono pochissimo in difesa. Le volate di Han e Choe tagliando in due la difesa sudafricana. Nel secondo tempo sono almeno 3 le clamorose palle gol per la coppia offensiva di Yun. Ma soprattutto il numero 10 pecca troppo in egoismo e vanifica numerosi contropiedi.
L’1-1 finale sta stretto ai coreani che seppur in inferiorità numerica hanno giocato nettamente meglio dei sudafricani. La consapevolezza è però di avere in mano una squadra molto talentuosa, capace di portare nuova linfa al calcio di Pyongyang e dintorni, nonostante quello che sarà il risultato finale dei Mondiali.

Nell’altra gara Russia e Costa Rica non si fanno male, e finisce 1-1. Diventa ora durissima per i nordcoreani, obbligati a vincere con i centroamericani: con il 3-0 (se il Sudafrica non vince) si arriva secondi, altrimenti bisogna sperare nel ripescaggio come terza. Difficile superare il turno con un pareggio.

Il migliore: Han Kwang-Song, lotta come un leone da solo contro tre difensori sudafricani e spessa ha la meglio. Sfinito, nel secondo tempo sbaglia una grossa occasione. Indomito.
Il peggiore: Choe Song-Hyok, si badi bene, non è una bocciatura. Anzi. Il talento c’è ed è cristallino. Le migliori occasioni se le crea da solo ed è una costante spina nel fianco per i sudafricani. Ma nel calcio la finalizzazione è parte essenziale. Tra Russia e Sudafrica avrà creato almeno una decina di azioni pericolosissime, senza mai concludere in porta o sfornare assist. Diamante grezzo.

Korea DPR’s new kid at school

 

Anybody who has started a new job, or moved to a new area as a youngster and started at a new school, will be able to empathise with Korea DPR U-17 forward Ryang Hyon-Ju. Born and raised in Japan, but holder of a Korea DPR passport due to his parents’ ancestry and the unique diplomatic history and relationship between the countries, Ju touched down in Pyongyang to meet his fellow team-mates for the FIFA U-17 World Cup ahead of the tournament. He could surely be forgiven for any nerves as the only member of the 21-man squad to live and play outside of the country.

“I came to Pyongyang a few days earlier to get mixed with the team,” Ju explained in an exclusive chat with FIFA.com. “At first I had a communication issue with the players but as I got used to the exercises and we got to know each other, I became very accustomed with the team and now I’m used to them.”

He was made to feel even more welcome by Ri Yong-Jik and An Byong-Jun, members of the senior Korea DPR squad who also play their football in Japan. They were in Pyongyang for their FIFA World Cup™ qualifiers against the Philippines and Yemen at the same time as Ju arrived to prepare for Chile.

“I asked them about life in the national team, they were telling me about it and what I should do to improve,” Ju said. “I received quite a lot of lessons from my older brothers!”

When asked if he feels he is an example to the other members of the Korea DPR squad, representing his country abroad, Ju suggested the experience would stand him in good stead in his goal to become a senior figure in the Korea DPR national set-up.

“I feel very proud to be part of the national team, even though I live in Japan,” he said. “I think I’ll have a further opportunity to be included in the other age level national teams. I have an ambition in the future that I will play with the Korea DPR senior team at top tournaments, like the World Cup.”

What then, is life really like for a Korea DPR national, living outside of the country?

“I have very few chances to watch Korea DPR football in Japan,” Ju revealed. “Most of my time is spent playing football, to be honest! Any other spare time I have I spend reading books and studying. I enjoy studying the mother tongue language, and also Korean literature.”

School days
Ju lives in a Korea DPR community in Tokyo, attending and playing football for a Korean school, coming up against Japanese high schools in the country’s capital. In effect then, he is already an ‘international’ player.

“Playing against these high school teams in Japan, compared to being a representative of the national team and playing against other foreign teams – there’s a huge difference,” Ju admits. “I’ve chatted with my team-mates about our opening game [against Russia], and I see such a big difference between playing in Japan and playing in the World Cup.”

That opening game brought a 2-0 defeat for the Young Chollima. His team-mates and Ju have it all to do if he is to emulate his personal hero Ronaldinho, who won the tournament in 1997. Next up are South Africa, who also tasted defeat in their first game in Chile against Costa Rica. The ‘new kid at school’ would surely be accepted with even wider arms if he were to score the goals to fire his team to the knockout stages.

Mondiali Under-17: errori fatali contro la Russia

Prima gara dei Mondiali under-17 di Cile 2015 per la Corea Popolare che subisce due reti dalla Russia e chiude con una sconfitta.
I coreani, schierati da Yon Kwang-Mu con un 4-4-2 scendono in campo con Ri Chol-Song in porta, linea difensiva composta da Kim Wi-Song, Kim Ye-Bon, Jong Song-Il (capitano) e Choe Jin-Nam, centrocampo con i due interditori Kim Ye-Bom e Yun Jun-Hyok e sugli esterni i fantasisti Pak Yong-Gwan e Choe Song-Hyok, coppia d’attacco formata da Han Kwang-Song e Ryang Hyon-Ju.
La Russia parte subito forte e già al secondo trova la rete con Galanin, abile a sfruttare una bella giocata di Chalov. Proprio l’ariete russo numero 9 sarà il fattore determinante della gara. I coreani infatti hanno cercato di tenere fra i piedi il pallino del gioco, con ottime trame e innescando sulla corsa i velocisti offensivi, ma i russi abili a difendersi hanno trovato nell’attaccante del CSKA Mosca un attaccante abile a far salire la squadra e a calamitare tutti i palloni lanciati in avanti, con la coppia formata da Kim e Jong incapace di leggere i movimenti della boa russa.
La partita si è giocata infatti su questo spartito: Corea capace di giocare con ottimo palleggio (anche se con qualche rischio) e Russia molto più pericolosa nelle ripartenze. I coreani, con un Choe Song-Hyok sugli scudi, anche se troppo individualista, e con una coppia d’attacco molto promettente, hanno però costruito troppo poco per impensierire il numero 1 Maksimenko, impegnato solo da ordinaria amministrazione.
Nonostante ciò i coreani avevano trovato la rete con Ryang Hyon-Ju ma il guardialine ha segnalato un fuorigioco di Han Kwang-Song, che se è vero che si lancia sulla palla non la tocca. Il dubbio resta. Inoltre, va sottolineato che nel corso del primo tempo l’arbitro ha graziato il difensore Zakharov autore di due falli identici su Han Kwang-Song nell’arco di pochi minuti, puniti il primo con un cartellino giallo e il secondo con una semplice richiamo.
La gara si è chiusa al 52′ sul banale errore di Ri Chol-Song, fino ad allora monumentale, che ha spalancato la porta a Chalov per il 2-0.
L’ingresso in campo di Jong Chang-bom ha movimentato l’attacco coreano, ma non ha scombinato i piani difensivi russi.

Migliore in campo: Choe Song-Hyok, il numero 10 regala giocate di alta classe ed è il più vispo dei coreani. Ha talento, tanto, e lo vuole dimostrare. Manca solo nella fase conclusiva.
Peggiore in campo: Jong Song-Il, non riesce a leggere Chakov e fatica moltissimo. Nel secondo tempo prova a uscire con personalità.

Nell’altra gara del girone, Costa Rica ha battuto per 2-1 il Sudafrica.

Il 22 ottobre: Sudafrica-RPDC; Russia-Costarica.

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FIFA WORLD CUP UNDER17: i convocati

Korea DPR’s U17 Squad
RI Chol Song, RI Kuk Hyon, KIM Wi Song, KIM Ho Gyong, KANG Song Jin, KIM Ye Bom, PAK Yong Gwan, YON Jun Hyok, HAN Kwang Song, CHOE Song Hyok, JONG Chang Bom, KIM Ji Song, JONG Se Myong, CHOE Jin Nam, KIM Yong Saeng, O Chung Guk, JANG Song Il, RYU Hyok, JO Wi Song, RYANG Hyon Ju, JONG Ju Song.

Head Coach: YON Kwang Mu

Danger Man:
Han Kwang-Song (Striker) – The forward, who only just celebrated his 17th birthday, played a huge role in helping Korea DPR to the AFC U16 Championship title last year, grabbing four goals in the tournament, including a vital equaliser in the final against South Korea. He lists Brazilian Ronaldo as one of his heroes

World Cup legend inspires Young Chollima

For any country, a significant FIFA World Cup™ victory is a lasting legacy from which future generations can take heart. In the case of Korea DPR, their milestone last-eight finish at England 1966 remains a landmark worth celebrating even to this day. During that campaign, Pak Doo Ik scored the only goal against Italy as the Chollima stormed into the quarter-finals in unexpected fashion and 48 years on, the Korea DPR legend was singled out as an inspirational figure by Han Kwang-Song, a promising forward who helped steer his side to victory at the 2014 AFC U-16 Championship in September.

“Mr Pak is my idol,” the youngster told FIFA.com. “He was among the best performers representing our country in the 1966 World Cup. Just as every football player of our team, I am very proud of the past achievement. I really want to emulate that feat by joining our senior national team in the near future and helping our side to the World Cup.”

Sources of inspiration
Pak isn’t, however, the only iconic player from whom Han draws inspiration. Former Brazilian star Ronaldo, as the youngster admits, is his second favourite player. And it is little surprise considering the way he played during the Asian youth campaign. While the entire Korea DPR side impressed through their team-work and spirit, it was Han who stood out for his pace, skills and sharp nose for goals.

The 16-year-old opened his account with a spot-kick in the opening 3-0 rout of Kuwait, and was again on target despite being edged 3-2 by Uzbekistan. He went on to seal their 4-1 triumph against hosts Nepal as they progressed to the knockout stage, before rounding off his campaign with a spectacular strike in the 2-1 final victory against Korea Republic. The four goals saw him finish as the tournament’s second best scorer just a goal shy of Korea Republic’s Lee Seungwoo.

And it was his last goal that best showcased his qualities as a striking prodigy. Korea Republic took the lead through Choi Jaeyoung’s header before the break but Han drew level shortly after the restart. The rival defenders missed a long ball into the area and a lurking Han deftly brought down the ball with one touch before coolly firing home to equalise.

“That goal from the final is the most memorable for me during the campaign,” Han recalled. “I have given priority to dribbling during training so I am always hoping to contribute to the team’s victory through my skillful, active play.

“In every match, I play with my soul,” continued Han, who started playing football as an eight-year-old before being recruited into the national youth team. “Although we lost to Uzbekistan during the group phase, my team-mates and I remained confident of qualifying for the next stage.”

Aiming for new milestones
Coach Yon Kwang-Mu, meanwhile, paid tribute to the team’s organisation and never-say-die spirit as they went through a series of stiff tests en route to a second Asian crown. In fact, the Young Chollima were held to stalemates after 120 minutes by first Iran and then Australia during the knockout stage, only to progress through tense penalty shoot-out victories to set up the final meeting with their peninsula neighbours.

“Our boys gave it all during the competition,” remarked the former national team player. “They always maintained their concentration, played with full confidence and demonstrated the winning mentality as they won one game after another. The self-belief and willpower should be our major strengths in addition to our teamwork.”

Yon has now set his sights on springing a surprise in next year’s FIFA U-17 World Cup in Chile. Korea DPR twice progressed to the second round in the global showpiece in 2005 and 2007, and Yon is aiming to break new ground this time around.

“Our goal is to advance to the top four in Chile next year,” he revealed. “(To prepare for the competition) the majority of these players will be sent to Italy this year, where they can learn and improve. It is important for their development.”

With the team targeting an unprecedented result, striking-ace Han has set a fresh objective for himself hoping to transform his brilliant continental form to the global stage. “My goal is simple,” he concluded. “It is to score more than four goals in the World Cup.”